Refugiados ambientales o desplazados climáticos

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Considerado como uno de los mayores desafíos del siglo XXI, son las proyecciones de científicos y ambientalistas, que indican que la escasez de alimentos, la falta de agua potable (producto del agotamiento de acuíferos), inundaciones y elevación del nivel del mar, consecuencias directas del cambio climático, serán las circunstancias que obligaran a desplazarse a más 50 millones de personas en los próximos 10 años. Y al equivalente poblacional de unos de los cinco continentes a finales de siglo.
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El mundo comienza así, a conocer una nueva categoría de “refugiados”: aquellos que debido a graves problemas ambientales, se ven obligados a migrar hacia el interior de su país o fuera de él. Nos referimos a los llamados refugiados o desplazados ambientales o climáticos. Donde, por primera vez, los refugiados ambientales superan en número a aquellos que escapan de la guerra.
En el presente, el cambio climático ya está incidiendo en la calidad y cantidad de los alimentos disponibles para muchas poblaciones en el mundo.
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Igual ocurre, con la carencia cada vez más creciente del agua potable, donde por ejemplo, comunidades en India, China y México, cuyos acuíferos se han vaciado por completo, han provocando que millones de personas se hayan visto en la necesidad de migrar. Una situación similar se relaciona con los desiertos que se están extendiendo. Donde, científicos señalan que a causa del crecimiento del Gobi (región desértica situada al norte de China), ahora existen “refugiados del desierto” que se han movido hacia Mongolia, Ningxia y Gansu por lo que 4 mil comunidades están enfrentando el despoblamiento. Lo mismo sucede en Irán, donde comunidades cercanas a Teherán han sido abandonadas por la expansión del desierto y la falta de agua.
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La otra gran contingencia ambiental, es la asociada a la elevación del nivel del mar, la cual se prevé que producirá inundaciones extremas en China, India, Indonesia, Pakistán, Filipinas, Corea del Sur, Tailandia y Vietnam, lo que forzaría a millones de seres humanos a moverse hacia el interior de esos países, ya de por sí sobrepoblados.
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Para males mayores, el 75 por ciento de las poblaciones que serán azotadas por estas violentas migraciones climáticas, radican en las áreas pobres del planeta: como África, Asia y América Latina. A pesar de que se cree que muchos trataran de llegar a los países del norte, sus propias posibilidades económicas y las barreras fronterizas serán un freno y el grueso se desplazara entre las regiones vecinas o circundantes.
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El debate se centra en que los refugiados climáticos, al igual que otros casos de refugiados o desplazados, sufren las mismas inequidades, injusticias sociales y desequilibrios económicos que viven muchos de los pobladores del planeta.
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Sin embargo, solo las víctimas de la violencia política o guerras, son las que tienen a través de organizaciones internacionales acceso a diferentes formas de asistencia financiera, albergues, comida, escuelas y clínicas, los llamados “refugiados o migrantes ambientales” aún no han sido considerados en las convenciones mundiales, lo cual los hace totalmente vulnerables. Ellos, se encuentran tan forzados como los migrantes económicos o raciales porque igual, huyen de las devastaciones ambientales que producen malas condiciones de vida y los persigue el hambre. Aun cuando los políticos consideran que las migraciones son una cuestión de orden público. La realidad demuestra que detrás de este fenómeno, hay un reclamo de supervivencia: estas personas no tienen futuro ni posibilidades de sobrevivir en sus lugares de origen.
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El derecho internacional no reconoce a los refugiados ambientales o climáticos, dado que las Convenciones de Ginebra adoptadas por la Organización de las Naciones Unidas (ONU) en 1951 solamente cubren a los refugiados políticos o raciales.
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Ya es el tiempo de colocar, el nuevo estatus de refugiado ambiental en la agenda internacional. Son la real emergencia del futuro.

Akihito imperatore del Giappone, non mangia Sushi

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Secondo i consiglieri imperiali, un caro amico, ha detto l’Imperatore, che i delfini sono reincarnazioni di persone che si trovavano per il bene del mondo. E gran parte della sua famiglia, per essere persone oneste, possono avere reincarnato in questi mammiferi. Da allora, i sogni non sono stati gli stessi. Perso il conto di come molti delfini hanno mangiato sushi nella vostra vita.
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I delfini sono mammiferi acquatici della famiglia delle balene che vivono in quasi tutti gli oceani del pianeta. Mentre viveva in mare aperto è stato anche vicino alla spiaggia, ma senza raggiungere la riva. I delfini sono classificati come specie perché hanno un aspetto diverso in termini di dimensioni, colore o la forma della testa. Nel mondo ci sono 32 specie. I delfini hanno anche appiattito pinna caudale o coda orizzontale. Con esso battere l’acqua su e giù per scorrere e, a volte lo usano per rimanere in piedi per un attimo in superficie. Con le pinne controllare la direzione e mantenere l’equilibrio mentre nuota, viene anche utilizzata per ruotare o scorrere su un lato.
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Una delle qualità che distingue meglio il delfino è la velocità di nuoto, con un po ‘di raggiungere 45 km / h, pari a 700 metri è correre per un minuto. Essi possono anche immergersi a 300 metri e trattenere il respiro per quasi venti minuti prima di uscire per l’aria. Qualcosa di molto strano è che non dorme mai. Per rilassare il corpo galleggiante ridurre l’attività e lasciare riposare il suo sfiatatoio, questo è chiamato torpore. Si nutrono principalmente di pesce, calamari e polpi. I delfini vivono in branchi, ma non rimangono le stesse per tutta la vita, il gruppo cambia di migrare, amico o trovare cibo. I gruppi sono integrati da 10 a 10.000 delfini a seconda delle specie. Quasi tutte le specie di delfini vivi tra i quaranta ei sessant’anni. Le loro principali predatori sono gli squali, orche e dei giapponesi.
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Giapponesi uccidono ogni anno una media di 40 000 delfini, che sono integrate nella cucina sushi. La carne di delfino è stato commercializzato come un sostituto di una balena (che nonostante il divieto internazionale, carne di balena, è libero sugli scaffali dei supermercati giapponesi.) L’aumento dei prezzi della carne ha stimolato la pesca dei delfini. La maggior parte di questi delfini sono in trappola arponazos in mare, soprattutto nell’Oceano Pacifico. Il metodo usato per uccidere i delfini è di farli sanguinare dopo la lesione, che è una lunga agonia per gli animali.
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Azioni di segnalazione volontaria di conservazione e diffusione, attraverso vari mezzi di comunicazione è l’unica strategia per creare una pressione internazionale al fine di garantire che le misure efficaci da adottare per proteggere la vita di questi nobili animali.
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La crociata per la difesa dà vita a queste specie, solo agli inizi. Il Giappone continua a godere dell’impunità anche ambientale e dichiara apertamente che i delfini uccidere non è sanzionato in campagna, gli animali non sono in pericolo e che in alcune zone sono designati come parassiti.
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Almeno in questa nazione, abbiamo la consolazione, che la colpa e incubi dell’Imperatore, hanno rinunciato a continuare a mangiare carne di delfino.
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Il grido in ogni angolo non aspettare: GIAPPONESE DEL MONDO, seguire l’esempio di Akihito
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Da: Lenin Cardozo/ José Forgione.

Chi vive, Chi muore?

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La ragione di tutti gli ambientalisti o pensatori del XXI secolo, è quello di difendere il diritto al dono della vita, di tutte le specie che abitano il pianeta. E poiché la vita primo obiettivo sarà quello di sfida che razacentrismo di umanità, che ha sostenuto il diritto di decidere chi vive e chi muore su questo pianeta.
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Tra di noi, abbiamo inventato le credenze, ipotesi, modi di vita buona e da lì, sono disciplinate comportamento, punire o applicare la pena di morte. In Medio Oriente, per esempio, se una donna si guarda la TV da solo, o se avete un partner senza matrimonio o semplicemente scegliere di fare sesso, che porterà a pene che vanno da 100 frustate o lapidate a morte su una strada in quelle città. In nome delle regole di presunta «superiore» per la convivenza, scritto secoli fa, sono stati rimossi vita. Stessa cosa con la morte punire coloro che sono coinvolti in proteste o segni di dissenso.
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Anche se abbiamo diverse religioni uccidere, o che è stato l’argomento di «giustificare», il genocidio dei popoli della ex Jugoslavia, a nome di un caso recente. La parola scritta in un libro, che risale una visione del mondo del tutto al passo con la realtà attuale, ha la facoltà di presentare, o che usano per ridurli. Oppure, se politicamente, i regimi di governo non democratico, la fedeltà assoluta non è evidente. Extra prova esecuzioni indagine, è di solito quando si detiene il potere con la forza o l’autorità concessa ipotesi lignaggi ideato dalla grazia divina. Re, principi, imperatori, presidenti o vita generale, con un sussurro di un aiutante, decide la vita di colui che disturba.
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Ci sono regioni in Africa, dove il costo di un proiettile è superiore alla vita di una persona. La combinazione letale di polvere di piombo, ha ucciso più persone di quante la somma di tutte le morti per catastrofi e le epidemie in Africa. E mutilazioni a colpi di machete in mano, di un anno del decennio scorso che tutti i capi che rotolato lungo la Rivoluzione francese. Naturalmente le altre specie debbono tremare, presso la nostra presenza. Centinaia di elefanti morire, per sfuggire i denti, e migliaia di altre specie per il turismo di caccia.
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In alcuni paesi dell’Asia, il supplemento di indagine processo morti per dissenso politico che di vermi per la morte della professione di Iran, solo nascosto, controllare i media, è ridotto al silenzio. Preservando in tal modo di godere di giuste uccidendo molti. Come per le altre specie, decine di migliaia di delfini ogni anno, vengono catturati per trasformarli in sushi. Lo stesso destino subito da migliaia di squali, dove l’interesse principale è quello di tagliare la pinna dorsale a fare la pinna «famosa» zuppa di squalo. Negli ultimi 20 anni nella popolazione delle balene dell’Oceano Pacifico, è sceso al 20%. Allo stesso modo e senza alcun rimorso, alcuni villaggi costieri del Pacifico, usato per esche da pesca, cani vivono incrociate tra le fauci di due ganci.
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A nord d’Europa, i Paesi Bassi, uccidere centinaia di una varietà di delfini in un evento pubblico, per continuare una tradizione e di dimostrare la loro virilità tra i giovani. Globalmente questa attività è noto come «marea rossa». Allo stesso modo, caccia eccessiva europeo tonno di tonno rosso, lasciando nella lista delle specie minacciate. Inoltre, senza parole, l’accordo concluso tra il Canada e la Cina di esportare grasso di tenuta. L’uccisione di questi animali innocenti, lungi dal fermarsi, ora l’interesse per i loro compromessi grasso la loro esistenza, eliminando a sua volta uno dei nutrienti chiave nella catena alimentare degli orsi polari.
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In Occidente abbiamo sollevato per il nostro consumo: mucche, cavalli, maiali e asini. In India, per la sorte di questi, il culto specie. In Nord America, il bracconaggio, ha ridotto le popolazioni di bufalo, puma e alle piccole aziende agricole e giardini zoologici, rispettivamente. In America, ogni volta che viene ulteriormente ridotta la popolazione di tartarughe marine, per le spiagge utilizzate da questa specie per la deposizione delle uova, è gestito da una folla incontrollata, alla ricerca di uova commerciali.
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A proposito di animali come animali domestici accettati, le loro aspettative di vita dipende da chi ti protegge. Vi è l’impunità assoluta al momento di decidere se vivere o morire. E per quanto riguarda il resto della fauna, la razza umana affollato sembra avere la missione vile in futuro, per finire, senza eccezioni. Se non ucciderli direttamente intervenire habitat, lasciandoli senza cibo, e condannandoli a morire di fame.
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Noi uccidere e uccidere altre specie guidati da sentimenti ignobili. L’avidità, la cupidigia, la perdita, l’orgoglio, l’odio, vendetta, gelosia, paura di essere sfollati, e il piacere morboso di vedere o sentire l’altro essere in trappola, terrorizzata e in agonia. . Gli esseri umani, noi distinguiamo sé come esseri più intelligenti e più alto del pianeta. Ma ci sono venute meno, la nostra lode, ci manchi, corone auto anche come il paese più crudeli e sanguinosi. Che sicuramente ci avrebbe vinto ogni tipo!
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Da: Lenin Cardozo/ José Forgione

Wer lebt, wer stirbt?

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Grund, ein überzeugter Umweltschützer oder Denker des XXI. Jahrhunderts zu sein ist das Recht, die Gabe des Lebens und all seiner Arten die unseren Planeten bewohnen genießen zu dürfen und zu verteidigen. Vordergründiges Ziel ist es den Rassenzentrismus der Menschheit herauszufordern, der sich das alleinige Recht über Leben und Tod auf diesem Planten zu entscheiden vorbehält.
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Wir erfanden für uns Glaubensarten und angeblich gute Formen des Zusammenlebens und ab diesem Augenblick an beurteilen wir die Verhaltensweisen die dann zu Bestrafungen oder gar zur Todesstrafe führen können. Im Nahen Osten zum Beispiel, wenn eine Frau alleine Fernsehen schaut oder Sie entscheidet vorher ohne geheiratet zu haben Sex zu haben, führ dies zu Strafen von bis zu hundert Peitschenschläge oder sie wird in irgendeiner Straße des Dorfes gesteinigt. All dies geschieht im Namen einiger angeblich „höherer“ Regeln des Zusammenlebens die vor mehrere Jahrhunderte geschrieben wurden, wird Menschen das Leben genommen. Ebenso mit dem Tod werden Menschen bestraft die entweder an Protestaktionen teilnehmen, oder sich als Abtrünnige deklarieren.
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Auch töten wir wenn wir unterschiedliche Religionen haben, dies war zumindest in der jüngsten Geschichte das Argument des Völkermordes zwischen den Völkern des ehemaligen Jugoslawiens. Hat doch das in einem Buch geschriebene und auf eine absolut veraltete Weltanschauung beruhende Wort und fern der heutigen Realität, die Macht uns zu unterjochen oder zumindest wird es zu diesem Zweck benutzt. Oder wenn man unter nicht demokratischen Systemen seine politische absolute Loyalität diesem Regime gegenüber nicht beweist, finden Exekutionen von Menschen statt durch Außergerichtliche Urteilsvollstreckungen als gängigste Methode, wenn die Macht durch Staatsstreich an sich gerissen wurde oder durch die göttliche Gnade an Familien mit Adelsgeschlecht übergegangen ist. Könige, Prinzen, Kaiser, Präsidenten oder Generäle auf Lebenszeit entscheiden mit einem simplen Zuflüstern an einem ihrer Assistenten, über das Leben derer die sie stören.
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Es gibt in Afrika Regionen wo der Wert einer Gewehrkugel höher als der Wert eines Menschenlebens ist. Die tödliche Mischung von Schießpulver und Blei hat mehr Menschenleben gekostet, als alle die in diesem Kontinent durch Naturkatastrophen und Epidemien zusammengerechneten Todesfälle. Die durch Buschmesser verursachten Verstümmelungen, eines beliebigen Jahres der vergangenen Jahrzehnte, übertrifft die Gesamtzahl der bei der französischen Revolution gerollten Köpfe. Klar, unter diesen Umständen müssen andere Spezies vor unserer Anwesenheit zittern. Hunderte Elefanten sterben wegen ihrer Stoßhörner und tausend andere Spezies auf Grund des Jagdtourismus.
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In einigen Ländern Asiens übersteigen Todesfälle in extremer Weise, auf Grund Ermittlung der politisch Abtrünnigen, die bei der Besetzung Iraks ? Gefallenen. Dies wird aber wegen der Kontrolle der öffentlichen Medien verschwiegen. So behalten sich einige wenige den Genus viele zu töten vor. Bezugnehmend auf andere Spezies, werden Jährlich tausende Delphine gefangen um sie dann zu Sushi zu verarbeiten. Das gleiche Schicksal widerfährt Haifischen, denen dann nur die Flosse abgeschnitten wird um dann die so „berühmte“ Haifischsuppe zu bereiten. In den letzten zwanzig Jahren verringerte sich im Pazifischen Ozean der Bestand der Wale um 20%. Ebenso und ohne jegliche Gewissensbisse benutzen einige im Pazifik ansässige Küstenvölker lebende Hunde als Köder, indem sie sie mit dem Kiefer auf dem Angelhaken aufspießen.
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Im Norden Europas, in den Niederlanden, werden hunderte einer Vielfalt von Delphinen in einem traditionellen öffentlichen Akt, der die Männlichkeit jugendlicher zum Ausdruck bzw. unter Beweis stellen soll, abgeschlachtet. Weltweit wird dieses Geschehen als „rote Flut“ bezeichnet. Ebenso wurde seitens europäischer Fischer wegen Überfischung des roten Tunfisches, dieser an den Rand der Ausrottung und somit auf die Liste der aussterbenden Spezies gebracht. Die Tötung all dieser schutzlosen Tiere gefährdet ihre Spezies wenn dem nicht sofortigen Einhalt geboten wird.
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Im Westen züchten wir für unsere Ernährung Kühe, Pferde, Schweine und Esel. In Indien, zum Glück dieser Tiere, werden sie verehrt. In Nordamerika hat die Wilderei den Bestand an Büffel und Pumas auf die Größe kleiner Farmen bzw. der Größe Zoologischer Gärten reduziert. In Mittelamerika hat sich der Bestand an Meeresschildkröten, durch das rücksichtslose einfallen der Menschenmenge in deren Leichplätze unter gleichzeitiger Entwendung der zum ausbrüten gelegter Ein zwecks derer Vermarktung, reduziert.
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Über die als Haustiere akzeptierten Tiere wäre zu sagen, dass ihre Lebenserwartung von der Gnade ihren Beschützer abhängt. Ist der Augenblick der Entscheidung gekommen ob sie leben oder zu sterben haben, geht dies mit absoluter Straffreiheit einher. Und bezüglich des Restes der Tierwelt scheint es so, als ob die überbevölkerte Menschheit für die Zukunft die verwerfliche Absicht ihrer ausnahmslosen Ausrottung hegt. Selbst wenn wir sie nicht direkt oder sofort töten, so töten wir sie dennoch dadurch, dass wir ihren Lebensraum vernichten. Wir nehmen ihnen somit ihre Nahrungsgrundlage, infolgedessen sie dann an Erschöpfung und Entkräftung sterben.
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Wir töten uns gegenseitig und wir töten andere Spezies geleitet durch ein niederträchtiges Gefühl der Habgier, Habsucht, Hochmut, Hass, Rachsucht, Eifersucht und aus der Angst verdrängt zu werden, zudem durch ein krankhaftes Vergnügen geleitet ein anderes Lebewesen in Angst und Schrecken besser noch im Todeskampf und in die Enge getrieben versetzt zu sehen.
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Wir Menschen haben uns selbst zu den intelligentesten und überlegensten Wesen dieser Welt gekrönt. Unserer Selbsteinschätzung oder Selbstlob sind wir aber nicht ganz gerecht geworden, denn es fehlt uns, uns auch noch zu den blutrünstigsten und grausamsten Lebewesen zu Krönen. Sicher wäre dann, dass uns bei letzterem keine andere Spezies den Rang ablaufen könnet!
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Lenin Cardozo /Wolfgang Schwarz Gutenkunst

El amor por las mascotas

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Quien desarrolla amor por las mascotas, ha descubierto uno de los sentimientos más puro asociado a los afectos. Es adaptar a otro ser y adaptarse a convivir con una especie distinta a la humana. Conexión sin idiomas e intuitiva. Son eternos afectos que nos profesan, incondicionales y absolutos. Desde la perspectiva humana, son los niños que nunca crecen, desde la perspectiva de las mascotas, a lo mejor, somos los eternos amigos para jugar y acompañarnos.
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Ellas (las mascotas) no entienden de pasado ni futuro, solo viven y disfrutan del presente con quienes les brindan protección. Presente, donde la emoción principal es esperarnos, recibirnos, buscar nuestra mirada y segundos de atención. La espera puede ser de horas o de décadas, pero siempre nos esperan. Y si no llegamos, hasta el último día de su existencia, mantienen el dolor por la ausencia y la esperanza de volvernos a ver.

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En la Ilíada, Argos el perro de Ulises, lo reconoció después de 20 años, y en la emoción muere del corazón. La fabula se hace realidad cuando conocemos la historia de Hachikó, el perro Japonés de Odate, que espero todas las tardes por diez años a la entrada de la estación de tren de Shibuya, a su amo fallecido, hasta que le sobrevivo la muerte.
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Egilda Parra, investigadora de “Creencias de las no ciencias”, cuenta que en algunas culturas se piensa que al morir los humanos, quienes los reciben, en esa otra etapa, son las mascotas que tuvieron y que cumplieron su ciclo de vida bajo la protección de esas personas y en agradecimiento a ese tiempo, van a su encuentro a darle la bienvenida. El simbolismo de lo que significan las mascota, en muchas latitudes, no es gratuito. Una buena parte de la historia de la humanidad da cuenta de ello.
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En el presente, hay pueblos en Asia, que al morir sus dueños, sacrifican a las mascotas para evitarles el dolor de la ausencia. Afortunamente en Occidente, esas prácticas no existen, pero lo que sí es cierto, es que muchos de estos indefensos animales quedan totalmente desprotegidos en la ausencia por muerte de sus protectores.

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Las mascotas, entre muchas de sus bondades, estas se integran fácilmente a la familia o se adaptan a las soledades de sus amos. Estimulan el sentimiento de compañía, confianza y seguridad. La sola interacción con ellos, nos distrae y elimina el stress. Estos singulares animales, poco entienden de decepciones, depresiones o de nuestra cosmo visión, pero sienten o perciben lo que sucede. Su intuición les da la capacidad de detectar el peligro y alertar. Y si de grandes peligros tenemos que hacer referencia, con las mascotas nos libramos de ser víctimas de instintos típicamente humanos como la envidia, soberbia, venganza, crueldad, odio, entre muchos otros.

Razón tenía el poeta ingles Lord Byron al sentenciar: “Cuanto más conozco a los hombres, más quiero a mi perro”.

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Si aún no ha tenido la oportunidad descubrir el mundo de las mascotas, está a tiempo. Dele a su vida ese privilegio.

Arme Menschen werden benötigt, denn je mehr arme es gibt, desto besser!

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Stellen Sie sich vor, ein Land, einen Staat oder eine Stadt ohne arme Menschen. Ein Traum? Nein, im Gegenteil, für Politiker wäre dies ein echter Albtraum. Armut kommt jedem zugute. Armut als Muskelmasse kommt besonders denjenigen zugute die sie zum politischen Fortbestand und der Anhäufung von Vermögen benötigen. Armut ist gut! Sie ist gut für Imeprialisten, Antiimperialisten, Pitiyankis oder Anti-Yankees. Handelt es sich zudem um extreme Armut, desto besser, denn dann lassen sich noch höhere Gewinne erzielen.
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Armut ist folgsam, formbar, manipulierbar, sensible, emotionell, bequem, naiv und sehr gut, um von irdischer sowie nicht irdischen Hoffnungen getragen zu werden. Armut ist ein Lebensstil. Mehr als körperliche, ist es geistige Armut sie ist sie ein kollektiver Glaube, demzufolge wir vorgegebenerweise alle behindert sind, unfähig uns durch unsere eigenen Mittel zu wertschätzen um im Leben voranzuschreiten. Es wird als ein einschläfernder geistiger Zustand wahrgenommen, der den Körper sich in geradezu inkstinktiver Weise bewegen läßt, um nicht zu sagen, primitiv. Außerdem wächst und reproduziert sich die Armut von alleine, oder sie wird dort hin geführt. Aber welches auch immer die Art und Weise seiner Form ist, immer ist sie nützlich. Jeder, selbst wenn er ein auch noch so kleines Stückchen kontrollierte Armut besitzt, hat ein sicheres Mittel zum Erfolg. Daraus resultiert der Ausspruch: “Sage mir wieviel Armut du beherrscht bzw. kontrollierst und ich sage dir wie groß dein Vermögen ist”.
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Aber warum nur soviel Hast? Ganz simpel: Armut zu manipuliren und zu handhaben ist eines der rentabelsten Geschäfte der Welt. Es ist eine sehr große Industrie. Dies bedeutet Staastbürger, billige Diener, eine Armee privater Zombies also ewige Anhänger zu besitzen, denen bei bedingungsloser Untergebenheit gegenüber ihren Führern, Herren, Pastoren, Väter, wie auch immer sich die Besitzer der Armut im allgemeinen nennen mögen Versprochen wird, dass die Armut eines Tages verschwinden wird.
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Was die Armen aber nicht wissen ist, dass diejenigen die am allerwenigsten daran interessiert sind die Armut zu bekäpfen diejenigen sind, die versprechen die Armut zu bekämpfen. Die Armut ist wie die Geschichte mit der „Kokusnuss“: Da kommt die „Kokosnusss“, lasst uns alle gegen die “Kokosnuss” kämpfen sagt der Führer und überrascht alle mit seiner Beredheit, Verwegenheit und Mut, aber bitte nicht die Kokosnuss eleminieren, denn ohne „Kokusnuss“ gäbe es keinen Führer dem man folgen könnte und es gäbe auch keine Sinekuren mehr.
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Armut ist eine Tatsache von der jeder weiß, aber niemand ausspricht. Selbst die Armen und ihre Miteigentümer sind sich ihrer bewusst, aber sie wird verborgen und kaschiert. Jeder tut so als ob er keine Kenntnis ihrer hätte damit auf diese Weise und ohne Hindernisse, die perverse Beziehung zwischen arme und Miteigentümer ungehindert fließen kann. Selbst die Armut hat ihren linguistischen Beitrag an die Menschheit geleistet indem es zur Entstehung und Eibringung neuer Ausdrücke beitrug so z. Bs.: armer Teufel, elendig, abgebrannt, Hungerleider, Habenichts, „no money“, armselige, (lambuceo=Schnorrer, „in cobrito“, pelao=armer Schlucker, muerto de hambre) (cachifas=ungelernte Haushaltskräfte (Hiwi) die unter niedrigsten Bedingungen alle Tätigkeiten ausführen müssen – cachifiando) usw. Mit der Armut wuchs auch eine neue Wissenschaft: Verwaltung bzw. Management der Armut mit ihrer entsprechenden MBP und mit wesentlich mehr Potential als die bisherige und verbrauchte Bussiness Verwaltung von Firmen mit ihrer MBA.
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Abschließend Zusammenfassung bzw. Erkenntnis: Wir haben entdeckt, dass die Welt sich nicht in arm und reich teilt. Die Welt teilt sich zwischen Miteigentümern der Armut und der Armut selbst und, dass die Armut sich an den Bestbietenden anschmiegt. Besser gesagt: Bequeme Armut! Diejenigen, die keiner dieser beiden Kategorien zugehören, sind ganz einfach arme unangepasste.
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Lenin Cardozo / Wolfgang Schwarz Gutenkunst

Quien vive, quien muere

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La razón de ser de todo ambientalista o pensador del siglo XXI, es defender el derecho al disfrute del don de la vida, de todas las especies que habitan en el planeta. Y como primer objetivo de vida sera el de desafiar ese razacentrismo de la humanidad, que se ha abogado el derecho de decidir quién vive y quien muere en este planeta.
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Entre nosotros mismos, inventamos creencias, supuestos buenos modos de vida y a partir de ahí, regimos comportamientos, castigamos o aplicamos las penas de muerte. En el oriente medio, por ejemplo, si la mujer ve televisión sola, o si tiene pareja sin matrimonio o simplemente decide tener sexo, eso le conlleva a castigos que van desde 100 latigazos o morir apedreada en alguna calle de esos pueblos. En nombre, de unas supuestas reglas “superiores” de convivencia, escritas hace siglos, se quitan vidas. Igual con la muerte se castiga a quienes participen en protestas o se señalen de disidentes.
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También matamos si tenemos religiones distintas, o ese ha sido el argumento para “justificar”, los genocidios entre los pueblos de la exyugoslavia, por nombrar un caso reciente. La palabra escrita en un libro, que data de una cosmovisión absolutamente desfasada de la actual realidad, tiene el poder de someternos, o de eso se valen para reducirnos. O si políticamente, en regímenes de gobierno no democráticos, no se evidencian lealtades absolutas. Ejecuciones extra sumariales, es lo común, cuando se detenta el poder por la vía de la fuerza o por la autoridad concebida a supuestos linajes otorgados por la gracia divina. Reyes, príncipes, emperadores, presidentes o generales vitalicios, con un simple susurro a uno de sus asistentes, decide el tiempo de vida de quien lo perturbe.
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Hay regiones en África, donde el costo de una bala es superior a la vida de una persona. La letal unión de la pólvora con el plomo, ha matado a más personas, que la sumatoria de todas las muertes ocurridas por catástrofes y epidemias en ese continente. Y las mutilaciones hechas con machete en mano, de un año cualquiera de las década pasada, supera a todas las cabezas que rodaron a lo largo de la revolución francesa. Por supuesto que las otras especies deben temblar ante nuestra presencia. Cientos de elefantes mueren, para sustraerles sus colmillos, y miles de otras especies por el turismo de caza.
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En algunos países del Asia, las muertes extra sumariales por disidencia política, supera con creses a las muertes ocurridas en la ocupación de Irán, solo que se ocultan, el control de los medios de comunicación, lo silencia. Se preserva así, el disfrute de pocos matando a muchos. En cuanto a las otras especies, decenas de miles de delfines al año, son capturados para transformarlos en sushi. Un mismo destino sufren miles de tiburones, donde el mayor interés es cortarle su aleta dorsal para hacer la “famosa” sopa de aleta de tiburone. En los últimos 20 años, en el océano pacifico la población de ballena se redujo a un 20%. Igual y sin ningún remordimiento, algunos pueblos costeros del pacifico, usan de carnada para pesca, perros vivos atravesados en sus mandíbulas por sendos anzuelos.
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Al norte de Europa, en los países bajos, se matan a cientos de una variedad de delfines, en un evento de carácter público, para seguir con una tradición y demostrar la hombría entre los jóvenes. Mundialmente esa actividad se le conoce como la “marea roja”. Así mismo, los atuneros europeos sobrecazaron al atún rojo, dejándolo en la lista de especies en vías de extinción. También y sin palabras, el acuerdo hecho entre Canadá y China para exportar grasa de foca. La matanza de estos indefensos animales, lejos de detenerse, ahora el interés por su grasa compromete su existencia, eliminando a su vez, a uno de los nutrientes claves en la cadena alimentaria de los osos polares.
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En Occidente criamos para nuestro consumo: Vacas, caballos, cerdos y burros. En la India, para suerte de esas especies, las veneran. En Norteamérica, la caza furtiva, redujo las poblaciones de búfalos y pumas a pequeñas granjas y zoológicos respectivamente. En Centroamérica, cada vez se reduce más la población de tortugas marinas, debido, a que las playas utilizadas por esta especie para su desove, es intervenida por muchedumbres sin control, que buscan sus huevos con fines comerciales.
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Sobre los animales aceptados como mascotas, sus expectativas de vida dependen de quien las protejas. Ahí la impunidad es absoluta a la hora de decidir si viven o mueren. Y en cuanto al resto de la fauna, la super poblada raza humana pareciera que tiene la vil misión a futuro, de acabarla, sin excepción. Si no los matamos directamente, intervenimos sus hábitats, dejándoles sin alimentos, condenándolos así, a morir por inanición.
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Nos matamos y matamos a las otras especies guiados por innobles sentimientos. Avaricia, codicia, lucro, soberbia, odio, venganza, celo, miedo a ser desplazados, placer y morbo al ver o sentir al otro ser acorralado, aterrorizado o en agonía.
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Los humanos, nos autodistinguimos como los seres más inteligentes y superiores del planeta. Pero nos quedamos cortos, en nuestros halagos, nos falto, autocoronarnos también, como los más crueles y sanguinarios de la tierra. Ahí seguro, que ninguna especie nos ganaría!!

Interviwe mit Jacques Coustau

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Interviewer:
Jacques, heute, da du 101 Jahre alt werden würdest, in einer Welt in der gegenwärtig und zukünftig so begeisterte und begeisternde menschen heldenhafter Taten wie du benötigt werden, die dich zum großen Ökologen des XX. Jahrhunderts, den größten Wissenschaftler der Tiefen der Ozeane, den Beschützer der Wale und Kraken, mit mehr als 50 Publikationen zum weitverbreitesten Schriftsteller im Bereich des maritimen Lebens, Generationen zum Studium und Erforschung der maritimen Tier- und Pflanzenwelt inspiriert hast, dich auf Grund deines beharrlichen Kampfes zum Schutz der Umwelt beim Gipfel in Rio weltweit zum Zentrum der öffentlichen Aufmerksam machten, der Franzose aller Franzosen und so populär wie Napoleón Bonaparte oder mehr bist, der schlichte und bescheidene Mann, großer Familievater und Kapitän Planet aller Zeiten, wie würdest du dich selbst definieren?
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Jacques:
Ich würde mich als Schauspieler oder mich mit Ronald Reagens ersten Handlungen, bevor er politiker wurde, vergleichen. Als junger Mensch versuchte ich Rollen als Schauspieler zu bekommen. Da ich hierbei aber kein Glück hatte, wandte ich mich dem Seewesen zu bis sich für mich die Gelegenheit mich der Produktion der in den 50er, 60er un 70er Jaren meistgesehenen Realityshows zu widmen ergab. Im Einvernehmen mit Hollywood stimmte ich der Produktion von Filmen über die Weltmeere zu, wo es mir auf Grund der Akzeptanz seitens des Publikums an diesen Reportagen gelang Sponsoren zu finden, die mir dann zum große Durchbruch auf den kleinen und großen Leinwänden verhalfen.
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Interviewer:
Aber niemand kann leugnen, dass Sie ein großer Ökologe, Wissenschaftler, Beschützer der Wale und Kraken und weitverbreiteter Schrifsteller des maritimen Lebens mit mehr als 50 Veröffentlichungen sind?
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Jacques:
Nein, dass ist nicht wahr, nichts von alledem ist war. All das war nur eine Inzenierung. Für die Filmproduzenten war es eine schwierige Zeit und es wurden unterschiedliche Dinge zur Begeisterung der Zuschauer benötigt und da das Thema der Reisen und des maritimen Lebens sehr große Aufnmerksamkeit rief, haben die Investoren der Unterhaltung auf diese Karte gesetzt und so fuhren wir zum Filmen hinaus, jedoch schon mit vorgegebenen Manuskripten.
.Bezüglich des wissenschaftlichen Temas möchte ich klarstellen, dass wichtige und ernsthafte Arbeiten nicht mit der notwendigen wissenschaftlichen Sorgfalt durchgeführt wurden. Diese Arbeiten waren nicht kommerziell genug und deshalb wurde nicht in sie, sondern in Büchern mit maritimen Fotos und dergleichen investiert.
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Bezüglich der Erhaltung der Tierwelt, also der Wale und Kraken, dass war auch nicht wahr. In vielen Fällen war es nur eine Benutzung dieser Spezies zum Zwecke des Dramatismus in den Filmen. Wenn notwendig so machten wir die Wale aggressiv, um die Spannung zu erhöhen. Ich dedaure sehr, dass viele von ihnen bei den Drehabrbeiten starben. Von den Kraken kann ich nur sagen, dass das was mir am meisten an ihnen gefiel, war sie zu verspeisen. Ich habe sie auf die uteschiedlichste Art zubereitet.
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In meinem ganzen Leben habe ich nicht ein inziges Buch aus eigener Hand geschrieben. Da ich berühmt war wurden mir Manuskripte von nicht so erfolgreichen Schriftstellern zugetragen, die mir dann das Anbot als Mitverfasser zu fungieren unterbreiteten und sollte mir der Inhalt der Bücher gefallen ich diese Bücher finanzieren, so würden sie mir das Erscheinen meines Fotos auf der Titelseite erlaubten. So kam es dazu, dass im Verlauf der Zeit bis zu 50 Bücher veröffentlich wurden. Da ich merkte, dass die Bücher keinen großen Umsatz erbrachten und ich dabei an Geld verlor, wollte ich nicht mehr.
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Interviewer:
Sie haben bis zum Schluß große Beiträge geleistet, besonders wenn es um das wecken des Bewahrer Bewusstseins ging. In der letzten Etappe ihres Lebens waren sie sehr aktiv wenn es sich um die Proteste gegen radioktive Abfälle handelte, ebenso als sie auf dem Gipfel in Rio Präsens zeigten. Das ist von sehr großem Wert für all die Menschen, die es sich heutzutage zur Aufgabe gemacht haben die Umwelt zu verteidigen?
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Jacques:
An diesen Tagen war meine Popularität am Boden und wir mußten die weltweite Aufmerksamkeit rufen, um zu sehen ob wir Investroren für die Stiftung die meinen Name trug zu finden. Wir hatten einige neue Projekte und Expeditionen vor, aber es fehlte das Geld. Auch ich selbst hatte die Notwendigkeit meinen eigenen Lebensstil zu unterhalten den ich ja über Jahrzehnte führte, aber trotz aller Bemühungen konnte ich nicht viel erreichen. Inzwischen waren die Dinge nicht mehr so wie früher. Es gab nun viel mehr Alternativen im Bereich der Unterhaltung, als meine Reisen über die Meere.
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Und abschließend wäre noch zu sagen, dass ich weder ein schlichter noch bescheidener Mensch war, bitte bedenken Sie, ich war Franzose. Die Franzosen glauben von sich selbst, dass sie das Beste vom ganzen Planeten sind. Das mit Kapitän Planet akzeptiere ich, nicht wegen meiner wirklichen Verdienste, sondern weil es sich gut anhört. Es gibt meiner Person einen gewissen Rang. Man fühlt sich überlegen!
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Abschlusswort des Interviewers:
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Die Franzosen haben den Satz, “Le contraire de lui-même“, geprägt. Das heißt so viel wie: «Das Gegensätzliche seiner selbst». Wir könnten glauben, dass so etwas ähnliches mit Jacques Cousteau geschieht. Es gibt diejenigen die es sich niemals vorgenommen haben im Leben Helden oder Antihelden zu werden oder daran gedacht haben das ihre kreativen Taten aus ihnen danach ein Legat machen würden. Jacques Hingabe und sein Aufwand haben dazu geführt ihn zu einem der wichtigsten Merkzeichen des 20. Jahrhunderts zu machen. Seine Verfilmungen, seine Fotos und seine Erinnerungen mit Hollywood haben zu einer weltweiten Bekanntmachung des maritimen Lebens geführt. Das ist sein großes Erbe. Seiner Beharrlichkeit und das was sein Lebensprojekt war, dem zollen wir mit diesem Artikkel Tribut.
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Für Lenin Cardozo / Wolfgang Schwarz

Eneuerbare Energien: Gelegenheiten in Lateinamerika und der Karibik

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Lateinamerika und die Karibik als Subkontinent eint alle Bedingungen, um die nächste führende Region der Welt für erneuerbare Energien zu werden. Hierführ bereiten sie sich in dem Maße vor, dass sie alternative Technologien entwickeln und vorbereiten, mit der Zielsetzung einer größeren partizipativen Beteiligung der erneuerbaren Energien im Energiemix, außerdem zählen sie mit einem bedeutenden Zustrom neuer Investitionen in den kommenden Jahren. Dies indiziert der Bericht von Bloomberg, New Energy Finance, ein weltweiter Anbieter von Forschungsdaten im Bereich saubere Energien
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Dieser Bericht verdeutlicht, dass «die politische Stabilität und das wirtschaftliche Wachstum kombiniert mit der wachsenden Besorgnis über die Sicherheit in der Energieversorgung und des Klimawandels, hierfür die geiegneten Voraussetzungen geschaffen haben“. Auf Grund dessen und mit den bereits für diese erneuerbare Energien und Biokraftstoffe implementierten bzw. auf dem Weg der Verabschiedung politischen Entscheidungen als Rückenlehne, ist diese Subregion für das Eintreffen von Öko-Investitionen, hinsichtlich des Ernegiebereichs, bereit.
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Zudem weisen Studien der UNO zugeteilter Energiekommission auf einen Zuwachs der Investitionen für erneuerbare und saubere Energien in Lateinamerika und der Karikik hin. In diesem Bericht wird geschätzt, dass das Jahr 2011 ein Rekordjahr für die Investitionen im Bereich der Windenergie und Biokraftstoffe werden wird.
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Das Jahr 2010 war ein Rekordjahr bei der Aufstellung von Windparks in der Region, mit einer Kapazität von mehr als 736 Megawatt und mit einer akkumulierten Leistung von 1.4 Gigawatt. Es wir prognostiziert, dass die für das Jahr 2015 in Argentinien, Brasilien und Chile akkumulierte Kapazität bei etwa 8 Gigawatt liegen wird. Es wird geschätzt, dass die soziale und umweltbedingte Bangigkeit den Wachstum in der Wasserenergie in großem Stil aufhalten und dazu zwingen wird, die Quellen der Energie zu vareieren.
Ein anderer Schlüsselpunkt der Analyse ist, dass die Biokraftstoffe einen wichtigen Subsektor der sauberen Energien in der Region darstellen. Brasilien und Argentinien haben bereits Systeme eingeführt und es gibt Industrien, die mit der Gewinnung des Biokratstoffes begonnen haben, so wie im Fall von Kolumbien und Peru.
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Wir können Bemühungen wie die von Chile hervorheben, wo die Beteiligung an erneuerbaren Energien angesichts des Energiekompromisses auf Grund der Nachfrage auch wenn etwas bescheiden, bereits begonnen hat. Nichtsdestotrotz werden gegenwärtig 300 Megawatt der total instalierten 12.000 erzeugt. Die Entscheidung der Regierung ist es das die erneuerbaren Energien dazu beitragen sollen Chiles Energie Matrize zu vereiiren und dadurch die hohe Abhängigkeit von ausländischen Krafzstoffen zu verringern.
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In Brasilien ist die Entwicklung von erneuerbaren Energien sehr fortgeschritten. Brasilien begann im Jahr 2002 ein Programm von alternativen Quellen zu entwickeln. Gegenwärtig werden 60% in Projekte für alternative Energien im Bereich Biomasse zentriert, Projekte die ab 2011 signifikante Resultate erbringen werden. Die Brasilianer setzen auf die Technologie der Biomasse.
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Regionale Erfahrungen Mittelamerikas und der Karibik zeigen, dass die karibische Gemeinschaft an der Schaffung einer Finanzstruktur arbeitet, um den Markt für erneuerbare Energien zu erweitern. Beispiel hierfür ist der Windpark in Wigton und Jamaika, der im Mai 2004 in Betrieb gesetzt wurde. Die Windenergie ist einer der zentralen Absichten der jamaikanischen Regierung, deren Bestrebung für das Jahr 2020 es ist, 15% der erneuerbare Energien zu besitzen.
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Die in der Arequipa Region Perus installierten Solarzellen können als wahrer Erfolg bezeichnet werden. Dort wurden 10.092 Thermen freigegeben (dies entspricht einer installierten Totalkapazität von 6.7 Megawatt). Außerdem würde es somit mehr als 19.600 installierter photovoltaischer Module geben.
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Seit 1996 hat Costa Rica mit der Inbetriebsetzung seines Windparks begonnen und hat somit, seine Führung in Lateinamerika im Bereich Windenergie übernommen. Mit 62.3 Megawatt in vier installierter Anlagen (davon drei private und eine im Besitz des Costaricanischen Elektrizität Institutes), erzeugt es eine Leistung von 180 Gigawatt elektrische Energie pro Jahr.
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Cuba begann im Jahr 2000 mittels Solarzellen mit der elektrischen Versorgung von ländlichen Schulen. Die kubanische Regierung finanzierte auf direkter Weise die Förderung eines Programms zur Elektrifizierung anhand Photovoltaikanlagen.
In weniger als einem Jahr wurden 1994 Solaranlagen an Schulen installiert, wovon 34.000 Kinder in den ländlichen Gebieten profitieren konnten.
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México hat zwei wichtige assoziierte Programme zur Erzeugung von Solarenergie mittels der Nutzung von selbst gebauter Photovoltaikzellen die auf eigene Technik basieren. Das erste, ausgeführt in den sechziger Jahren, assoziiert sich mit propietäre Technologie. Die in ländlichen Gebieten befindlichen Klassenzimmer erhalten über einen mit durch Solarzellen erzeugte Elektrizität betriebenen Fernseher, dass übermittelte Signal. Das zweite Programm nennt sich „Erneuerbare Energie für die Landwirtschaft“. Hier handelt es sich um auf die landwirtschaftliche Anwendung ausgerichtete Anlagen, die entwickelt werden (für das pumpen von Wasser und Systeme zur Kühlung von Nahrungsmitteln) für ländlich Gebieten die abseits der Versorgung des elektrischen Netzwerk liegen, hauptsächlich im Staate von Chihuahua im Norden von Mexico.
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Lateinamerika und die Karibik schreiten mit sicherem Schritt voran und erreichen somit gegenwärtig 23% der erneuerbaren Energien ihrer Gesamtproduktion an der Energieversorgung.
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Lenin Cardozo / Wolfgang Schwarz Gutenkunst

Opportunità di energia geotermica in America Latina e nei Caraibi

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America Latina e nei Caraibi, sono integrati transizione decarbonizzato energia con lo sviluppo dell’energia eolica, fotovoltaica, solare termico, geotermico e l’accettazione di auto elettriche con batterie al litio. Anche con i grandi benefici di ciascuna di queste energia nobile, molto particolare, sta crescendo a passi da gigante nelle due regioni, come ad esempio l’utilizzo di energia geotermica. Essendo questo un processo naturale rinnovabile, attraverso il quale utilizza il calore generato nel centro della terra (magma) per produrre vapore ad una condizioni di temperatura e pressione selezionata, consentendo di spingere un sistema costituito da una turbina a vapore accoppiata un generatore elettrico.
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Come punti di vista, l’energia geotermica si trovano in geyser, vulcani, sorgenti termali, tra gli altri. La sua forza principale è che questa tecnologia è accessibile 24 ore x 7 giorni alla settimana, eliminando i problemi di variabilità associata con altre tecnologie, come l’energia solare ed eolica. È una energia pulita in quanto il vapore dei rifiuti dopo la generazione di elettricità può essere condensato e reiniettato di nuovo nel serbatoio, per avviare un nuovo ciclo di produzione di energia. Oltre alla sua versatilità, può produrre energia elettrica, per fornire acqua calda per uso industriale o indiretta mediante pompe di calore geotermiche.
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Questa fonte di energia è un altro grande vantaggio, che è quasi inesauribile dal calore costante all’interno della Terra e di ottenere acqua dolce e salata come sottoprodotto, e il suo impatto per uso non combustibile.
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In America centrale geotermica è la seconda fonte più importante di energia rinnovabile nella regione. Ad oggi sono stati compiuti progressi sia nella ricerca e nello sviluppo delle risorse e lo sfruttamento si stima che il potenziale sfruttabile di questa risorsa nella regione centroamericana è dell’ordine di 5000 MW distribuiti tra Costa Rica, Guatemala, El Salvador e Nicaragua, nel caso di Panama e Honduras, ci sono solo stime preliminari, ma la somiglianza tra i geologico-tettonica rispetto ai paesi vicini, indica che vi sono potenziali risorse per la generazione di energia elettrica.
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Costa Rica, per esempio, ha avviato l’esplorazione di due depositi di vapore, in Occidente, con l’obiettivo di installare impianti geotermici ci Il Palias II e Borinquen. Stima di 1,5 milioni di dollari per investire nel materiale necessario per fare 10 perforazioni esplorative, che può arrivare fino a 3.000 metri. Una stima del potenziale geotermico è 865 MW. Il Guatemala è un’altra nazione in materia geotermica, che mira a generare il 60% del suo fabbisogno di energia elettrica attraverso centrali geotermiche entro il 2022. El Salvador ha già due centrali geotermiche principali potere: quello di Berlino, Usulután e la seconda in Ahuachapán, che fornisce il 26% (180 MW) del consumo totale di energia di quella nazione. In Nicaragua, campo geotermico, ha iniziato la prima fase prevede la perforazione di pozzi di iniezione di acqua e di pozzi che producono vapore sufficiente per la generazione di energia, la costruzione di torri di raffreddamento, un impianto per la distribuzione elettrica e l’installazione di turbine Queste attività sono parte del progetto San Jacinto Tizate, attuato da Polaris Energia Nicaragua, che spera di creare con le sue due turbine di 72 MW.
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Nei Caraibi, le due isole che compongono la Federazione di Saint Kitts e Nevis hanno recentemente scoperto diversi siti geotermici che avrebbero fornito 50 MW di energia pulita. Poiché le esigenze dei consumatori sono solo 10 MW, queste due isole sono chiamati a diventare il primo paese al mondo a emissioni zero. Oltre a entrare nel paese l’autosufficienza energetica, St. Kitts e Nevis esportare il surplus di energia prodotta da altri paesi dei Caraibi.
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Inoltre, Dominica, ha avviato iniziative per l’esplorazione geotermica in Soufriere. I risultati ad oggi sono abbastanza favorevole a incoraggiare gli investitori nello sviluppo di progetti di questo tipo di energia. Santa Lucia svolge la stessa attività, in accordo con la società statunitense Energy Qualibou sviluppare centrali geotermiche, che insieme hanno una capacità di 120 MW, sufficiente per l’isola di 175.000 abitanti, l’uso e l’esportazione. Circa 1 / 3 dell’energia prodotta viene utilizzata sulla stessa isola, il resto verrà esportato nella vicina Martinica da un cavo sottomarino.
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In Sud America, il Cile ha un elevato potenziale geotermico di essere nella zona di attività vulcanica nota come l’Anello di Fuoco, nel Pacifico. Che ha consentito l’avvio di attività di esplorazione, con il settore privato per individuare proposte di investimento. Per fare questo, assegnare la concessione di 17 aree geotermiche e 9 società con un investimento di oltre 106 milioni di dollari nei prossimi 2 anni. Come la Colombia, sta conducendo studi di fattibilità nella zona circostante il vulcano Nevado del Ruiz. Il progetto, in linea di principio, ha un costo di $ 190 milioni e includono la realizzazione di studi di fattibilità, ambientali e finanziari, la perforazione di esplorazione, perforazione di produzione, l’adeguatezza delle infrastrutture di accesso, il collegamento alla rete di trasmissione nazionale , fornitura di attrezzature, costruzione di impianti e gestione commerciale.
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Un’altra fonte importante di energia geotermica Sud America, si trova in Bolivia, nella Laguna Colorada, situata nel dipartimento andino di Potosí (sud-ovest), confinante con il Cile. Con un potenziale stimato di 6500 megawatt (Mw), l’Ecuador appare come il potere della geotermia come opzione nel breve termine. Per fare ciò, il progetto di Carchi, che è parte di un piano binazionale in Colombia, perché il sito è al confine tra i due paesi. potenziale stimato del Perù per generare elettricità con l’energia geotermica da sorgenti di acqua calda, è di circa 3.000 megawatt (MW). Tale importo è stato stimato dagli esperti giapponesi e ha annunciato che nel sud del paese e ha iniziato gli studi per produrre energia in campi geotermici e Hot borato depositi nel dipartimento di Tacna. Secondo gli studi di fattibilità presentati, il potenziale di generazione di energia elettrica di entrambi i campi è di 150 Mw, 100 Mw e Hot borato depositi fossero fornire 50 MW.
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Argentina installata stimata per l’anno in corso, la prima centrale geotermica. Questo impianto sarà ubicato nella zona disabitata nella Valle del Cura (Chiesa) circa 370 km dalla città e contribuiscono al sistema elettrico della provincia di San Juan 5 megawatt in una fase iniziale, con un investimento iniziale di 7 milioni di US $ 2 per le attività di esplorazione che si aprono oggi e 5 milioni di euro per la costruzione della centrale. Inoltre, per essere annunciato immediata espansione nella seconda fase, per aumentare la produzione di energia di 150 megawatt.
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In Venezuela, a est del paese ha il più alto potenziale geotermico. Una generazione di energia stimati nell’ordine di 150 MW. Dal momento che la prima engineering sono state avviate e non vi è un elevato interesse da parte del settore privato, nazionale ed internazionale, a investire nello sviluppo di questi piani energetici.
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Con energia geotermica, l’America Latina ed i Caraibi sono al riparo dal calore di Madre Natura. Tutto indica che abbiamo un potere illimitato di sviluppare e fanno di noi un grande continente.
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Energia pulita per salvare il pianeta sarà la parola d’ordine del nuovo secolo!
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Da: Lenin Cardozo/ José Forgione.